Dal Chair Kiwanis DISM per i Bambini dello Yemen, Carlo Capone – I bambini di Yemen e Ucraina si tendono la mano

In questi momenti l’attenzione del mondo è volta alla tragedia dell’Ucraina. Stiamo assistendo allibiti, affranti, indignati, all’escalation di una guerra che avviene a due passi da noi. La nostra sensibilità di donne e uomini che hanno scelto la pace come unico rimedio al rigurgito degli istinti, è ferita da un demone sguaiato che ci impone uno spettacolo di morte, scoppi, distruzioni, sangue sull’asfalto e corpi gettati nei fossi. Ma i bambini, ci chiediamo atterriti, i bambini cui si pone la scelta tra morire o impazzire di orrore, i bambini che nella mente dei più costituiscono ragione di vita, cosa hanno fatto di male per meritarsi un’infanzia di fame, ferite, perdita della mano dei genitori? Esisterà un giudice a Berlino, come recita il celebre detto, che ne risarcirà mai le offese subite? Non lo sappiamo, ma ci conforta che tanti e tanti di noi attuino forme di assistenza, tanti aprano il portafoglio e stilino assegni in bianco, tanti donino una sommetta, magari per essi importante, da destinare alle Agenzie umanitarie mondiali.

L’Unicef, a tal proposito, è impegnata in prima linea in quest’opera di soccorso, ma la stessa Unicef ci rammenta che se questo è il tempo di sostenere i bambini dell’Ucraina, questo è anche e sempre il tempo di non dimenticare, di tenere sempre alta l’attenzione su un altro flagello, la guerra in Yemen, che divora e ha finora consumato centinaia di migliaia di bambini affamati, che li uccide con ordigni di morte sferrati dal cielo o seminati nel terreno, che gode al piacere di sopprimere i deboli e gli ultimi, aventi come unico torto il non godere dei riflettori mediatici.

Cari amici kiwaniani, mi scuso di intrattenervi a lungo, però vi invito a scorrere l’allegata rassegna stampa curata da Unicef Italia, che riporta la luce benefica dei media italiani sull’infinita sofferenza dei piccoli yemeniti. In attesa, per essi e per quelli di Ucraina, che il citato giudice a Berlino finalmente batta un colpo.

Nel ringraziarvi per l’attenzione,
Un caro abbraccio

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