KC Augusta – “Obesità e disturbi alimentari: quale correlazione?”

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Lunedì 19 giugno il club ha organizzato un service su “Obesità e disturbi alimentari: quale correlazione?”, uno dei temi individuati quest’anno dal Distretto Italia San Marino nell’Area Salute e Assistenza. L’incontro si è tenuto, dalle ore 17,00, presso i locali dell’Istituto Paritario “Guglielmo Marconi” di Augusta con gli allievi del corso di formazione per Operatori Socio Assistenziali (OSA). Dopo i saluti del dirigente scolastico ing. Roberto Formica, che ha ringraziato il Kiwanis Club di Augusta per questo secondo incontro su temi legati alla “Salute e l’Assistenza”, è intervenuto, per il Kiwanis Club Augusta, Domenico Morello Vice Presidente del Club che ha rappresentato come il Kiwanis, a livello nazionale sia fortemente impegnato su queste tematiche e su come diffonderle tra gli allievi degli Istituti Scolastici.

Si è quindi entrati nel vivo con l’intervento del dott. Carmelo Negro, già Primario di Medicina Generale all’ospedale Giuseppe Muscatello di Augusta. Il professionista ha subito introdotto il tema dell’obesità: che cos’è, cause, conseguenze sulla salute, come curarla e prevenirla in adulti e bambini. Il professionista ha iniziato col dire che l’obesità è una malattia fisica caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso nel corpo, che nuoce gravemente alla salute. L’eccesso di grasso corporeo riguarda sia adulti sia bambini soprattutto dei paesi industrializzati. Infatti, nella società cosiddetta del benessere, una dieta scorretta, con prevalenza di cibi grassi e ipercalorici, e la mancanza di movimento favoriscono l’eccesso di grasso corporeo. Questa patologia, diagnosticata in base a vari parametri, tra cui l’IMC-indice di massa corporea (ovvero il rapporto tra peso e altezza), può provocare altre malattie collegate, come diabete e infarto, e quindi ridurre l’aspettativa di vita. Dieta corretta, sport e anche un supporto psicologico servono per prevenire l’obesità e sono utili per perdere chili di troppo per chi è in sovrappeso, con un IMC tra 25 e 30, e a maggior ragione per chi è obeso, con un IMC oltre 30. Nei casi più gravi, l’obesità può essere curata con l’aiuto di uno specialista affiancato da uno psicologo. Nelle situazioni limite, con IMC superiore a 40, si può ricorrere al palloncino intragastrico o alla chirurgia bariatrica che, riducendo le dimensioni dello stomaco, limita le abbuffate di cibo. Nella società moderna occidentale, i chili di troppo sono visti come un difetto fisico, poco attraenti e motivo di discriminazione, mentre in Africa e in altri Paesi sono ancora un segno di ricchezza e benessere. Il corpo, per vivere e far funzionare i suoi organi, deve rifornirsi di energia, sotto forma di cibo, misurata in calorie.
Se riceve più calorie di quelle che consuma, il nostro corpo le trasforma in grasso. Per stabilire l’obesità infantile, bisogna valutare il peso, la statura e altri parametri, quali la circonferenza del braccio e le misure delle pliche cutanee. In base ai dati, è possibile determinare in quale “percentuale” si colloca il bambino, cioè quale sia il suo livello di “sviluppo” in confronto a 100 bambini della sua età. Un’iperalimentazione nei primi due anni di vita, oltre a causare un aumento di volume delle cellule adipose, determina anche un aumento del loro numero. Una volta adulti, nei soggetti si avrà una maggiore predisposizione all’obesità e una difficoltà a scendere di peso o a mantenerlo nei limiti, perché sarà possibile ridurre le dimensioni delle cellule, ma non eliminarle con conseguenze sulla salute a breve termine. Una persona con chili di troppo fa fatica a compiere le semplici attività quotidiane. Non solo, gli individui grassi manifestano disturbi circolatori, dalla cellulite all’edema linfatico. Hanno anche problemi digestivi, come il reflusso gastroesofageo. Infine, russano di notte e possono avere apnee notturne, con scarsa ossigenazione del sangue, che può scatenare ipertensione, ictus e infarto. Inoltre, un obeso può avere problemi alle articolazioni, soprattutto a schiena, anche e ginocchia, a causa del carico ponderale. Ma anche fastidi sulla pelle, tra cui eczemi e irritazioni nei punti soggetti a sfregamento, come l’interno delle cosce. L’obesità conclamata va quindi ritenuta una malattia complessa e cronica perché è un importante fattore di rischio per diverse gravi patologie e può condurre a un decesso prematuro. Dal punto di vista psicologico, un obeso si sente spesso a disagio e disprezzato in società. Può anche essere imbarazzato, afflitto da complessi di inferiorità e da scarsa autostima, che possono generare depressione. Invece, i bambini obesi, nei primi anni di scuola, hanno spesso prestazioni scolastiche, comportamentali e sociali inferiori rispetto ai compagni normopeso. Quindi gli scolari grassi hanno maggiori probabilità di non completare l’istruzione superiore. Diete infallibili, digiuni forzati e rimedi quasi soprannaturali non servono a niente, anzi sono dannosi e peggiorano il problema. In alcuni casi, è possibile ridurre la condizione cambiando stile di vita, passando a una dieta equilibrata e all’attività fisica costante. Il dott. Negro ha concluso dando alcuni consigli per la nostra salute. Molto spesso la pigrizia ha la meglio sulla scelta di iscriversi in palestra o fare altre attività. L’olio d’oliva fa bene alla salute, ma ne basta un cucchiaio a pasto, se sei in grave sovrappeso. Negli altri casi, puoi permetterti un mezzo cucchiaio in più. Il primo pasto della giornata a cui non bisogna rinunciare è la colazione. Diversi studi dimostrano che il consumo regolare di una prima colazione è associato a una riduzione del rischio di sviluppare obesità, eventi cardiovascolari e diabete. Porzioni di pasta, pane o patate non eccessive e condite con moderazione aiutano il corpo a percepire la sensazione di sazietà, per questo tali alimenti non devono essere eliminati dalla dieta. Stesso discorso per le verdure: con poco condimento o senza, ne puoi mangiare fino a saziarti. Un bicchiere di vino o di birra ogni tanto non fa male. L’eccessivo consumo di alcool non aiuta il corpo a eliminare i grassi. Invece, ricordati di bere almeno due litri di acqua al giorno. Il dimagrimento eccessivo e rapido è nocivo per la salute, tanto quanto l’essere in sovrappeso. L’ideale è perdere circa 500 grammi alla settimana. Ricordiamocci che dieta, letteralmente, significa “regime di vita”, quindi è necessario non solo controllare i pasti e quindi il peso, ma anche non eccedere con le proibizioni. Alla fine dell’incontro numerose sono state le domande e curiosità degli allievi a cui sono state date esaurienti risposte.