IL PROGETTO
Carissimi amici kiwaniani,
Desidero innanzitutto ringraziare il nostro Governatore Salvatore Chianello per avermi indicato e incaricato come Chair per questo importante service che individua la “Sicurezza e prevenzione a scuola”.
La sicurezza è un argomento talmente vasto, pieno di normative e regolamenti, al punto che, spesso, diventano un vero e proprio Dedalo anche per gli addetti ai lavori.
Nel nostro caso stiamo, ovviamente, trattando la sicurezza a scuola in termini di difesa dalle eventuali calamità o incidenti di vario tipo che possono avvenire in modo fortuito o casuale. Casi che possono essere ovviamente preventivati e che, con i giusti modi, permettono di ridurre in modo notevole, la loro pericolosità.
Non stiamo trattando, quindi, tutti gli altri molteplici pericoli che la scuola affronta, quale agenzia educativa, nella propria vita quotidiana: bullismo, cyberbullismo, privacy, educazione, inclusione, ecc..
Avere a cuore la sicurezza dei bambini è, certamente, uno dei principali obiettivi che la nostra associazione deve perseguire. È proprio per questo importante motivo che il nostro governatore ha voluto questo service; il progetto serve a sensibilizzare gli alunni affinché possano mettere in atto tutte quelle azioni di salvaguardia e prevenzione per la sicurezza a scuola.
Se noi facciamo solo per un attimo mente locale, osserveremo subito che gli adolescenti trascorrono circa metà dell’intera giornata all’interno delle strutture scolastiche e, abbastanza spesso, molti rimangono all’interno di esse per svolgere progetti scolastici specifici.
Purtroppo oggi, molte scuole non riescono ad essere pienamente a norma per quanto riguarda i vari aspetti legati alla sicurezza. In molti casi per motivi strettamente logistici o strutturali ma anche per incompletezza delle procedure amministrative.
Aspetti amministrativi e tecnici, accentuati in parte da altri non meno importanti elementi: il sovraffollamento delle classi, la mancanza di personale, la carenza di informazione. Elementi che sono stati spesso messi in risalto dalle cronache ma, altrettanto spesso, queste notizie sono vanificate da altri interessi politici o aspetti trasversali.
Ed è proprio su questo ultimo punto che la nostra associazione deve essere incisiva e fare leva: informare. Attenzione, come sappiamo, esiste una notevole differenza tra informare e formare. Noi dobbiamo limitarci, per non urtare la sensibilità degli addetti ai lavori, a dare un segnale di sostegno alla migliore conoscenza delle ipotesi di presenza di pericoli e metterli in grado di avere maggiore coscienza e conoscenza.
È qui che, quindi, entriamo in gioco con la nostra sensibilità; dobbiamo coinvolgere i preposti alla sicurezza nelle scuole che, spesso, sono docenti incaricati i quali non hanno nessuna preparazione tecnica, anche se è prevista quale figura incaricata dal dirigente scolastico.
PIANIFICAZIONE DELL’INTERVENTO
La sicurezza nell’ambito scolastico ha molteplici valenze: riguarda la salvaguardia della salute nei luoghi di lavoro, ma si configura anche come problema psico-pedagogico.
Educare alla sicurezza significa portare gli alunni sin dalla più tenera età, a costruire dentro di sé atteggiamenti di responsabilità, autocontrollo, esame di realtà, valutazione del rischio e coscienza dei propri limiti e dei fatti che possono accadere e delle azioni che ne conseguono, del pericolo, del danno che può nascere dal non sapere valutare la necessità o meno di un’azione.
Sono queste tutte dimensioni che crescono e si strutturano insieme alla personalità e ne fanno parte; aiutare il bambino a costruirle è compito della scuola, ma non solo, anche della famiglia.
La sicurezza, in una parola, non è solo un sapere o un saper fare: è un saper essere, un atteggiamento trasversale, che si traduce in comportamenti usuali, abitudinari, ordinari, quotidiani.
Crescendo diventa sempre più importante possedere questa competenza trasversale di prevedere le conseguenze delle proprie azioni, in particolare nell’adolescenza in cui si tende a trasgredire, a sottovalutare il pericolo …. e così via.
Quali sono i campi d’intervento?
Sono certamente numerosi ma noi possiamo fare leva soprattutto nel campo della sicurezza nei casi più specifici
- Prevenzione in caso di terremoto o incendio.
- I modi in cui sono effettuate le prove di evacuazione.
- L’inclusione a scuola in caso di evacuazione (presenza di alunni con handicap)
- Classi pollaio.
- Barriere architettoniche.
Quali sono quindi le finalità del nostro progetto?
- Educare, promuovere e diffondere la cultura della sicurezza,
- Sensibilizzare e prevenire i possibili incidenti e danni alle persone e alle cose negli spazi scolastici e extrascolastici
- Informare
- Fare in modo di far sviluppare dentro gli alunni quegli atteggiamenti di responsabilità, autocontrollo, valutazione del rischio e coscienza dei propri limiti
Con chi si deve cooperare e coordinare le attività?
- Con la scuola e gli organi preposti
- Con gli esperti del settore
- Con i Luogotenenti, che coordineranno le attività dei Presidenti dei club della Divisione.
Come intervenire?
Promuovendo iniziative, interventi, incontri anche attraverso la presenza di esperti, con gli alunni e atti a far loro conoscere le problematiche con tematiche specifiche, sia con simulazioni, quando possibile, sia attraverso delle riprese di audiovisioni o con progetti mirati. Avere modo di avviare detti incontri con i ragazzi per riuscire quantomeno, a sensibilizzare il loro pensiero.
In che modo?
Promuovendo iniziative, interventi, incontri anche attraverso la presenza di esperti, con gli alunni e atti a far loro conoscere le problematiche con tematiche specifiche, sia con simulazioni, quando possibile, sia attraverso delle riprese di audiovisioni o con progetti mirati. Avere modo di avviare detti incontri con i ragazzi per riuscire quantomeno, a sensibilizzare il loro pensiero.
In che modo?
Molti soci presenti nei nostri club, sono dei tecnici, spesso con molte esperienze professionali alle loro spalle.
Perché non utilizzare queste risorse per avere un giusto ritorno e risvolto per le nostre associazioni. Saremo sicuramente accolti con molto piacere dalle scuole le quali, come spesso accade, non hanno all’interno delle loro strutture, delle vere e proprie figure tecniche.
In ogni Divisione, ma anche tra le varie divisioni, sarebbe possibile creare un collegamento di tecnici che in rete, possono rendersi disponibili per offrire al territorio la loro preziosa esperienza o fornire il materiale utile per svolgere degli incontri informativi nelle scuole, collaborando con i club del territorio o di un’area
ancora più vasta.
Conclusioni
Vi invito quindi, a dare seguito a questo importante progetto che potrà essere segno e di rilievo per un futuro più consapevolmente responsabile in termini di sicurezza.
Esso sarebbe auspicabile per poter essere sempre più vicini alle esigenze del territorio e per una sempre maggiore visibilità alla nostra associazione.
Certo del Vostro interesse resto in attesa di eventuali richieste di informazioni per attivare le iniziative sull’argomento nei vostri territori. Non esitate a contattarmi, rimango volentieri a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
Sappiamo tutti che le nostre risorse sono importanti per un futuro migliore delle nuove generazioni e tutto dipenderà dal nostro impegno, anche se pur piccolo.
Chiunque potrà eventualmente segnalare al mio indirizzo mail, la propria disponibilità in modo tale da essere coordinata e poter procedere agli incontri mirati nelle scuole.
Ecco i miei riferimenti:
Giovanni Grasso, KC Kamarina
archgrasso.gio@gmail.com
Cell. 3920833138
Grazie a tutti voi, auguro buon Kiwanis, in difesa degli indifesi.
Documenti utili:
- 01. Storia del terremoto (pdf)
- 02. A lezione di terremoto (pdf)
- 03. Comportamenti a scuola (pdf)
- 04. Compiti degli alunni e degli insegnanti (pdf)
- 05. Prove di evacuazione (pdf)
- 06. Modello di domanda alle scuole (docx)
STORIA BREVE DEL TERREMOTO
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A LEZIONE DI TERREMOTO
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PROVE DI EVCUAZIONE
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