dalla Rivista Kiwanis Magazine del 22 settembre 2022
Bert West prende le redini del comando come Presidente Internazionale del Kiwanis 2022-2023
(Articolo di Tony Knoderer – Servizio fotografico di Julia Vandenoever)
Alcuni dettagli rendono Bert West immediatamente riconoscibile agli amici, colleghi e compagni kiwaniani. Ovviamente il cappello. Che presenzi in riunioni e convegni del Kiwanis, o che gestisca un’attività di fornitura di tetti a Colorado Springs, Colorado, Stati Uniti, il cappello da cowboy lo contraddistingue come un uomo dell’America del West.
Secondo il presidente del Kiwanis International 2022-23, quel cappello aiuta a collegare il nome all’uomo e lo aiuta a distinguersi dalla massa.
“È qualcosa di unico e divertente”, dice West con un sorriso. “Quando sono andato in Europa qualche tempo fa, ero a Vienna e devo aver fatto 100 foto con la gente del luogo, e non conoscevo nessuno di loro”.
Quella combinazione di preminenza e tocco personale aiuta anche a spiegare il successo di West, sia professionalmente che come kiwaniano. In effetti, West vede i due ruoli come parti interconnesse alla sua vita, che si completano e si rafforzano a vicenda.
“Quando parlo del lato professionale della mia vita, racconto la mia esperienza nel Kiwanis: incoraggio sempre le persone del ramo imprenditoriale della comunità ad essere coinvolte nel servizio alla comunità”, afferma West. “Quando sei fianco a fianco ad altre persone mentre fai volontariato, che si tratti di preparare una colazione a base di frittelle o di presenziare in un parco giochi, chiunque esso sia si rende conto che avete qualcosa di più in comune, cosa che non succede se ti limiti a dargli il biglietto da visita”.
Un compagno fidato
Kiwaniano da 34 anni, West è un socio del Club Kiwanis di Ute Pass Woodland Park, Colorado. Ormai considera il Kiwanis come parte della sua identità, qualcosa che è sempre con lui. Come il suo cappello. E… il suo cane.
Stiamo parlando di Ace il “cane prodigioso”, il labrador nero di West, compagno fidato di caccia. “Ho sempre avuto un cane”, dice West. “Ho sempre avuto dei labrador. Ace è diventato uno di quei cani che è sempre con te, che ti accompagna dappertutto, mi segue anche al lavoro”.
Ace recentemente ha compiuto 10 anni, quindi è un po’ meno attivo, ma mantiene comunque una presenza costante nella vita di West e di sua moglie, Sandy.
La continuità è un segno distintivo della vita di West. Cresciuto nella Central Valley della California, si è occupato di costruzioni di tetti sin dall’età di 16 anni.
“Non appena nella nostra chiesa mi hanno chiesto: ‘Vuoi venire ad aiutare?’”, ricorda West. “Ho risposto, ‘Certo’, e da allora sono nel settore. Credo di non riuscire a smettere facilmente”.
Quell’episodio lo ha spinto ad intraprendere un lavoro che lo ha portato nel corso degli anni ad un ruolo in continua espansione nel settore delle costruzioni di tetti. La sua carriera ora è incentrata nella vendita al dettaglio e all’ingrosso in Colorado, dove la famiglia, comprese le sue due figlie Megan e Lauren, si è trasferita nel 1995. Bert e Sandy ora risiedono nella città di Divide.
La miglior maestra di vita è l’esperienza
West è diventato un kiwaniano nel 1988, quando è entrato a far parte del Club Kiwanis di Woodlake, California. Il club era nuovo e West ne fu il primo socio fondatore e presidente. Aveva solo 24 anni, ma quando si è unito al Kiwanis era già socio di terza generazione.
Tutto ebbe inizio con il nonno di West, Ernie Korte, socio del Kiwanis dagli anni ’40 e governatore del distretto California-Nevada-Hawaii nel 1977-78.
“Era una piccola città e tutti mi conoscevano”, dice West. “È stato naturale poter dire: ‘Il nipote di Ernie è in città, chiediamogli di unirsi a noi”.
West è rimasto socio nel corso degli anni, nonostante si fosse trasferito in più luoghi, e ha avuto molteplici posizioni di comando. Ad esempio, è stato presidente di tre club, inclusi tre mandati con il club Ute Pass Woodland Park, e ha servito due mandati come luogotenente governatore di divisione e un mandato come governatore del distretto delle Montagne Rocciose.
Inoltre è solito usare Zoom per rimanere in contatto con il club di Woodlake, in California, con cui ha mantenuto lo stato di socio nel corso degli anni.
La decisione giusta
Adesso anche i figli di West sono kiwaniani. Infatti, la figlia maggiore, Megan, quest’anno è presidente del La-Miss-Tenn Kiwanis E-Club. Ma l’impegno di West per il collegamento generazionale va oltre la propria famiglia.
“Stavo facendo visita ad un club del Kiwanis e un socio ha condivido con me l’intenzione di portare suo figlio ad una riunione e di ‘suonare insieme “la campana” racconta. “Questo mi ha davvero commosso. E mi ha ricordato che le persone più importanti su cui possiamo avere un impatto sono le più giovani”.
Ecco perché K-Kids gode di un’attenzione particolare in Occidente, i cui obiettivi per il 2022-23 includono l’apertura di 250 nuovi club K-Kids.
“I bambini sono bambini ovunque”, dice. “A loro piace giocare e divertirsi insieme, che siano in Europa o nelle Filippine o a Divide, in Colorado. K-Kids è un’occasione per far loro sapere che possono fare la differenza insieme, ovunque.”
La sfida per i leader come West è sapere come aiutare i club locali ad operare al meglio in base alle loro situazioni specifiche. Il suo club, ad esempio, ha successo in parte perché i soci sanno come adattare i loro obiettivi alla loro comunità.
“Non faremo mai una raccolta fondi da $ 10.000, cosa che non può accadere in una città rurale”, dice. “Quello che abbiamo ottenuto è un profondo legame con l’intera città”.
L’appartenenza di West a un club rurale aiuta a ricordargli che, mentre molti kiwaniani sono guidati da una passione particolare, che si tratti di un programma, un progetto o qualsiasi altra cosa, in realtà spesso sono le circostanze locali a determinare come tali idee debbano essere realizzate.
“C’è differenza tra passione e prospettiva”, dice. “La mia prospettiva è totalmente diversa da quella di chi vive a Manila. Non saprò mai cosa è necessario nel centro di Chicago o Auckland, in Nuova Zelanda, e come se ne occupano le persone che vivono lì”.
A livello internazionale, aggiunge, la decisione di un leader Kiwanis “deve essere giusta per tutti o è una decisione sbagliata. Deve andare bene per il Colorado e per Kuala Lumpur. Se non va bene per entrambi, non va bene per il Kiwanis”.