Un sincero ringraziamento al Governatore D.I.S.M., Salvatore Chianello, per avermi indicato e incaricato per quest’anno quale Chair del Service “Sicurezza ed Educazione Stradale”
Indroduzione
Obiettivo del Service è sensibilizzare gli adolescenti ad una guida matura e consapevole, molte volte invece poco attenta e pericolosa e per questo causa di parecchi decessi per incidenti stradali.
Si stima che la prima causa di morte, nei ragazzi e negli adolescenti, dai 14 anni ai 20 anni circa, sia dovuta all’alta velocità e ad una guida a dir poco “spensierata e distratta” e pertanto poco sicura, si stima altresì che quasi il 90% di tali incidenti potrebbero essere evitati con una guida più accorta.
Nell’anno appena trascorso gli incidenti sono stati 70.554, quasi 5.000 in più dell’anno precedente, che tali incidenti hanno causato la morte di circa 1500 circa, per l’esattezza 1489 e buona parte di essi erano giovani.
Finalità
Le finalità del progetto sono di indurre i ns ragazzi ad una guida più attenta e responsabile, finalmente consapevoli che errori dovuti a disattenzione, velocità e ancora all’usura dell’auto, alla qualità del fondo stradale, nonché all’uso di alcool o telefonini e quant’altro, troppe volte si pagano con la Vita e che tali incidenti causano inevitabilmente anche la “disgregazione” delle famiglie che vivono la tragedia e/o il lutto.
Negli anni passati ho lavorato come perito del tribunale nell’ambito dell’infortunistica stradale, ho imparato a determinare chi avesse ragione e chi invece avesse torto ma anche la “causa” dell’incidente e della morte, e da quel momento ho sempre pensato, rivedendo anche i miei errati comportamenti giovanili a quanto sia stato fortunato.
Ho pensato ad una possibile forma di educazione preventiva che facesse “presa” nei giovani che li scuotesse e che li aiutasse a comprendere meglio il costante pericolo che si vive quando si è sopra una macchina o scooter, e che: “non sei tu che conduci esso, o per meglio dire che sei tu che lo conduci ma solo fino ad un certo punto, dopo di ché è esso che conduce te, divenuto spettatore inerme e passivo”.
Anni fa ho assistito ad una mostra fotografica che narrava di incidenti stradali e delle morti che ne susseguono, il tutto ritratto con estremo rispetto evitando qualsiasi spettacolarizzazione di immagini crude dell’evento luttuoso, lasciandoli intuire, ora da una scarpa lasciata a terra, ora dal segno della lunga frenata o dai rottami dell’auto sulla strada.
Tale mostra mi colpì perché mi portò a pensare in maniera empatica anche all’altro lutto, quello che viene dopo, quello dei familiari, quello che durerà tantissimo e forse non finirà mai, fatto di ricordi, di aspettative, di speranze, di sogni mancati e di sensi di colpa.
Affrontare questo argomento nei vari Istituti Scolastici, facendo rivedere tali foto, penso possa indurre parecchi di quei ragazzi che si apprestano a prendere la Patente di Guida o che l’hanno invece presa da non molto tempo ad una riflessione che faccia loro assumere un comportamento di guida più maturo e attento.
Ritengo che la presenza, ove fosse possibile, di un rappresentante della Polizia Stradale che magari possa trattare in maniera tecnica alcuni aspetti della velocità e/o di genitori di ragazzi coinvolti in incidenti possano far nascere negli adolescenti quella empatia per l’argomento e quella consapevolezza che la vita è un dono meraviglioso che non può essere sprecata per errori indotti da una scarsa considerazione del pericolo, che l’alta velocità, la disattenzione, l’uso del telefonino o l’uso degli alcolici e delle droghe sono trappole che comportano l’allungamento dei nostri tempi di reazione e che ciò spesso determina la nostra e la morte altrui. Spero che tale consapevolezza contribuirà a far sì che le morti per incidenti stradali possano diminuire.
Giuseppe Impoco
Chair Distrettuale Service “Sicurezza ed Educazione Stradale”