In occasione della 53^ Giornata Mondiale della Terra, il Kiwanis Club di Augusta ha voluto organizzare, nella giornata di giovedì 20 aprile 2023, un incontro con gli studenti del liceo Megara di Augusta, presso l’auditorium “Giuseppe Amato” .
La conferenza è stata seguita da tutti gli studenti, in presenza (quarto e quinto anno) e dalle aule tramite diretta streaming.
L’incontro, dopo l’ascolto dell’inni Europeo, San Marino, Nazionale e la lettura delle finalità kiwaniane, è iniziato con i saluti del presidente Renato Giummo, della referente scolastica Anna Maria Daniele, in sostituzione del dirigente scolastico Renato Santoro e di Gaetano Paolo Russotto, Chair distrettuale per le “Giornate mondiali dell’Acqua e della Terra” ed anima dell’organizzazione della giornata.
All’evento sono stati presenti il Governatore del Kiwanis Distretto Italia San Marino Salvatore Chianello e il Chair distrettuale per i “Grandi Eventi” Domenico Morello.
A relazionare sono stati Salvatore Adorno, ordinario di Storia contemporanea all’Università di Catania, Antonino Di Guardo, dirigente dell’Istituto Regionale per lo sviluppo delle attività produttive e l’insegnante Jessica Di Venuta, in qualità di esperta e referente “ambiente e salute” dell’istituto, i quali si sono confrontati con quesiti e dubbi sollevati dagli studenti.
L’esaurimento delle scorte di acqua dolce potabile da sempre ha influenzato gli stanziamenti umani ed è risultato dirimente ai fini della sopravvivenza o viceversa dell’estinzione di intere popolazioni. Nella sua relazione Di Guardo ha fornito un’accurata disamina tecnica della complessa situazione idrogeologica del nostro territorio, da Augusta fino a Siracusa e alla Valle dell’Anapo e Pantalica. Si tratta di una zona per sua natura fragile e sovente esposta ad inconvenienti legati alla particolare composizione dei terreni, per la cui tutela è risultata decisiva la mano dell’uomo. La predisposizione di un articolato sistema di tubature imperniato sul canale Galermi, così come la progettazione di efficaci sistemi di captazione delle acque, per secoli hanno garantito il mantenimento di scorte sufficienti, con un altrettanto adeguato sistema di drenaggio in caso di precipitazioni abbondanti.
Se i prossimi conflitti si combatteranno per l’accaparramento dell’oro blu, l’alterazione bioclimatica nel suo complesso discende dall’impatto distruttivo dell’operato umano sull’ambiente. È denominata “Antropocene” l’era in cui l’uomo, artefice della sua fortuna, non è stato in grado di prevedere le conseguenze di un’espansione senza confini, demandando ad un indefinito futuro la resa dei conti. Adorno ha centrato il suo intervento sulla dissennatezza che si accompagna alle conquiste tecnologiche, sullo scempio del patrimonio naturale che si manifesta in alterazioni climatiche quali il riscaldamento globale e l’effetto serra. Dalle catastrofiche epidemie alle migrazioni climatiche, non tardano a farsi sentire le drammatiche conseguenze di ritorno dei cambiamenti indotti dall’industrializzazione connessa alla società dei consumi, la cui prima preoccupazione è data dall’impulso alla crescita economica.
Difficile immaginare una ipotetica rinuncia ai tanti benefici apportati dal progresso contemporaneo. Per questo, secondo Di Venuta, bisogna imparare a coltivare uno sviluppo in armonia con il creato, etico, economico ed ecologico al tempo stesso, ovvero sostenibile. Scienza e tecnologia possono avanzare in parallelo al miglioramento della qualità di vita soltanto se le scelte oculate dei nostri governanti si accompagneranno ad una presa di coscienza collettiva che si traduca nei comportamenti individuali. La proiezione del brano scritto e musicato dalla studentessa Giada La Gioia della IV A del liceo classico ha comunicato con la forza delle emozioni l’importanza della scelta ecologista, l’energia dei giovani dei “Fridays for future”.
In conclusione, nelle domande degli spettatori, i tanti interrogativi ancora aperti: l’insufficienza degli sforzi profusi a fronte del peggioramento delle previsioni sul cambiamento climatico, l’incidenza delle abitudini alimentari sull’ambiente, i dubbi sull’effettiva utilità dell’ “Earth day”, le perplessità sui miglioramenti sinora ottenuti attraverso l’opera di sensibilizzazione verde, l’impatto dell’inquinamento dei paesi emergenti sull’equilibrio globale.
Hanno portato il loro contributo tecnico alla realizzazione della giornata gli alunni Luigi Pitari, Gabriele Russo, Antonio Ramaci, Antonino Lombardo, Alessio Pugliares e Giorgio Scatà.