Lunedì 26 giugno il club ha organizzato un service sull’Epilessia, conoscerla per affrontarla, uno dei temi individuati quest’ anno dal Distretto Italia San Marino nell’Area Salute e Assistenza.
L’incontro si è tenuto, dalle ore 17,00 presso i locali dell’Istituto Paritario “Guglielmo Marconi” di Augusta con gli allievi del corso di formazione per Operatori Socio Assistenziali (OSA).
Dopo i saluti del dirigente scolastico ing. Roberto Formica che ha ringraziato il Kiwanis Club di Augusta per questo incontro su temi legati alla “Salute e l’Assistenza” è intervenuto, per il Kiwanis Club Augusta, l’ing. Domenico Morello, V. Presidente del Club, che ha rappresentato come il Kiwanis a livello nazionale sia fortemente impegnato su queste tematiche e su come diffonderle agli allievi degli Istituti Scolastici.
Si è quindi entrati nel vivo con l’intervento del dott. Carmelo Negro, già Primario di Medicina Generale all’ospedale Giuseppe Muscatello di Augusta. Il professionista ha subito introdotto il tema dell’epilessia: l’epilessia non è una patologia rara di per sé, tuttavia esistono numerose patologie o sindromi rare caratterizzate da manifestazioni epilettiche. Inoltre l’epilessia farmacoresistente ha in comune con le malattie rare l’essere – di fatto – orfana di terapia.
Epilessia, come comportarsi se si assiste a una crisi: assistere a una crisi epilettica per la prima volta genera spavento come davanti a un evento drammatico.
In realtà questo tipo di crisi nella maggioranza dei casi, dicono gli esperti, non comporta di per sé gravi rischi, tranne che per le possibili conseguenze di traumi dovuti a una caduta improvvisa. Sapere come comportarsi in casi del genere è importante.
Ecco i principali consigli per chi si trova ad assistere ad una crisi epilettica.
1) Quando la persona è già a terra, è utile porre qualcosa di morbido sotto la testa, in modo che durante le convulsioni non sbatta il capo su una superficie dura. 2) Terminate le convulsioni, che non durano generalmente più di 1 o 2 minuti, è utile slacciare gli indumenti che possano ostacolare il flusso nelle vie aeree, ruotare la testa di lato e porre il paziente su un fianco facilitando una migliore respirazione. 3) Evitare capannelli attorno alla persona che ha avuto una crisi, durante la fase di recupero: dopo l’attacco epilettico, la persona riprende coscienza gradualmente passando attraverso una fase di confusione che può durare diversi minuti e l’assembramento di persone non è di aiuto.
4) Durante le convulsioni non tentare di aprire forzatamente la bocca per impedire il morso della lingua, o inserire le dita.
5) Non bloccare braccia e gambe agitate dalle convulsioni
6) Non tentare di somministrare acqua, farmaci o cibo.
Normalmente non c’è bisogno di chiamare un’ambulanza. Si ricorre invece al 118 se la crisi dura più di 5 minuti, se dopo la crisi il recupero è lento o ci sono difficoltà nella respirazione, se ci sono crisi ripetute e se ci sono segni di traumi dopo l’attacco.
Il bambino che soffre di epilessia ha spesso problemi di inserimento nell’ambito scolastico, causati in buona parte dei casi dal comportamento iperprotettivo dei genitori che tendono a nascondere il disturbo agli insegnanti oppure, al contrario, a parlarne troppo, rischiando di descrivere il figlio come un disabile e invocando l’esenzione da comuni attività o esigendo trattamenti educativi personalizzati.
La paura fondamentale consiste nel non sapere come comportarsi qualora si verifichi una crisi epilettica in classe. I compagni possono utilizzare informazioni distorte per scherzare anche pesantemente su questo tipo di malattia, accostandola erroneamente al ritardo mentale. Da questi atteggiamenti derivano ripercussioni psicologiche negative sul bambino con epilessia, che già di per sé tende ad avere ridotti livelli di autostima perchè si sente malato pur non riuscendo a comprendere bene come e perché.
Durante l’incontro si è simulato un evento con un un volontario e quali siano le manovre utili in questa circostanza.