Mercoledì 12 luglio ha avuto inizio alle ore 17,00 il primo di una serie di seminari a cui il Club tiene molto perché riguardano un argomento importante, per i nostri ragazzi, quello della “Sicurezza e prevenzione a scuola”, tema individuato quest’ anno dal Distretto Italia San Marino nell’Area Scuola, Sport, Ambiente.
L’incontro si è tenuto presso i locali dell’Istituto Paritario “Guglielmo Marconi” di Augusta con gli allievi del corso di formazione ASACOM per Assistenti all’autonomia e alla comunicazione delle persone con disabilità.
Dopo i saluti del Vice Presidente del Club ing. Domenico Morello, è intervenuto l’ing. Roberto Formica, dirigente scolastico che ha ringraziato il Kiwanis per avergli chiesto di effettuare una serie di seminari sulla sicurezza e prevenzione a scuola.
Oggi affronteremo l’argomento esaminando l’educazione, la promozione e la diffusione della cultura della sicurezza nelle scuole. Essere in grado di sviluppare la cultura della sicurezza all’interno della propria realtà aziendale è diventato oggi uno degli strumenti principali di prevenzione in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Sono quindi state espresse alcune riflessioni su come favorire e sviluppare la diffusione della cultura della sicurezza.
Quando si parla di cultura della sicurezza non si può far riferimento a principi teorici e astratti, ma si deve pensare ad un sistema ben organizzato di processi e di pratiche professionali, a norme scritte e a convenzioni informali, a linguaggi, a modi di pensare, di percepire e di rappresentare il rischio in un luogo di lavoro. La cultura della sicurezza diventa così un vero e proprio generatore di valore.
Per costruire una cultura della sicurezza solida, è necessario passare dalla semplice comunicazione di contenuti alla vera condivisione di comportamenti in materia di sicurezza, attraverso:
– l’elaborazione di strategie di pensiero;
– la gestione della comunicazione;
– il controllo dei comportamenti;
– lo sviluppo delle relazioni interne ed esterne.
Per poter diffondere questa cultura è fondamentale non pensare a tutto ciò che riguarda la sicurezza come ad un mero e semplice adempimento alle leggi, bensì si deve giungere ad un approccio più ampio e condiviso verso il significato comune del lavorare in sicurezza, tenendo conto della produttività e contemporaneamente del benessere delle persone, degli insegnanti e degli allievi.
In primo luogo occorre sfatare il falso mito che lavorare in sicurezza richieda necessariamente grandi investimenti economici. Molto spesso è sufficiente concepire investimenti mirati, come ad esempio l’ottimizzazione delle modalità gestionali, in particolare sui capi, sui coordinatori, sui ruoli di responsabilità e sulle relazioni tra i lavoratori.
Per poter sviluppare la cultura della sicurezza è necessario:
– agire sui comportamenti;
– smontare le cattive abitudini e favorire le buone prassi;
– stimolare la motivazione alla sicurezza.
Tutto questo anche attraverso:
– la formazione partecipata e periodica a tutti i livelli;
– il buon esempio dal punto di vista comportamentale, a partire dall’autorevolezza dei responsabili;
– una comunicazione formale ed informale coerente;
– un sistema efficace di premi e punizioni.
Di fondamentale importanza in questo processo, è l’effettiva sensibilità alla tematica da parte dei livelli gerarchici superiori, che devono dimostrare, attraverso un lavoro di prevenzione e di attenzione, la reale volontà di favorire il benessere dei propri collaboratori. La mancanza di queste premesse genera incoerenza tra il contenuto dei messaggi espressi nei corsi o dai dettami di legge ed il comportamento effettivo dei responsabili, incurante delle norme e dell’importanza della prevenzione. Ovviamente l’incoerenza diventa la conferma, per i lavoratori, che l’interesse verso questo tema è basso, generando l’alibi a non occuparsene e indirizzando il comportamento verso le soluzioni più comode, non quelle più sicure.
Per misurare, all’interno della scuola il clima di sicurezza percepita, si possono analizzare i seguenti indicatori:
• L’impegno del management;
• La priorità che viene attribuita alla Sicurezza nell’organizzazione;
• La qualità della comunicazione;
• La presenza o meno di regole di Sicurezza;
• Il supporto e l’incoraggiamento dell’ambiente sociale ai comportamenti sicuri;
• Il coinvolgimento del personale nella Sicurezza;
• Le credenze e le percezioni circa il rischio;
• La salubrità dell’ambiente di lavoro.
È un fatto certo che la mera informazione non genera cambiamento nelle prospettive personali, ne favorisce lo sviluppo della cultura della sicurezza. Allo stesso modo, l’applicazione di sanzioni disciplinari come atto legittimo per condannare chi sfugge dalla normativa senza un investimento sostanziale sulla cultura della sicurezza, è altrettanto non foriera di cambiamento e pertanto risulterà essere inadatta e non pertinente.
Una scuola può essere sicura di ottenere una buona percezione della sicurezza quando:
-gli studenti/allievi ritengano la direzione scolastica credibile;
-la cultura della sicurezza fa parte della quotidianità;
-i lavoratori hanno un ruolo nella risoluzione dei problemi e nel prendere decisioni;
-vi è un alto grado di fiducia reciproca tra dirigenti e lavoratori;
-vi sono comunicazioni efficaci;
-i lavoratori ricevono un riconoscimento positivo per il loro lavoro.
Tante sono state alla fine le domande poste al relatore e che hanno trovato ampie argomentazioni.