Programmare con l’ausilio di interlocutori preparati una progettualità inclusiva a beneficio dei ragazzi affetti dalle problematiche dello spettro autistico e delle loro famiglie è l’obiettivo che sarà perseguito dal Comune e dal Kiwanis Club, reso noto domenica nell’ambito delle iniziative organizzate a livello mondiale in occasione della “Giornata dell’Autismo”.
Casale Monferrato, con Prato e Nicosia, è una delle tre città italiane che si fregiano dell’etichetta di “Città inclusiva”. «Obiettivo – ha detto la presidente del club kiwaniano Renza Marinone – che sarà portato avanti con il Comune e con le associazioni cittadine in prima linea nel sociale tra le quali l’Angsa, I Care Family, l’Anffas, For.Al., ASL».
L’assessore Luca Novelli ha detto che Casale Monferrato, già attiva con progetti mirati in campo sociale quali “Città del Sollievo” e “Città Cardioprotetta”, ha il dovere di sostenere l’iniziativa dedicata all’autismo: «La politica, purtroppo, non è sempre stata all’altezza, su questo progetto il Comune investe risorse». Marinone ha ripercorso le tappe che hanno portato all’attuale scelta di dedicare l’attenzione all’autismo citando il cosiddetto “progettone” (Figli di Aleramo n.d.r.) che ha consentito di andare nelle scuole a formare ben 256 insegnanti di sostegno, durato complessivamente tre anni con la partecipazione del Ministero della Pubblica Istruzione. «Oggi – ha aggiunto – questo nuovo progetto rappresenta un quid aggiuntivo, un ulteriore passo in avanti che prevede 30 ore di formazione con l’assistente all’autonomia, una sorta di tutor, la predisposizione di laboratori ad hoc, 6 ore al mese per i genitori in una sede individuata all’I Care Family di via Mameli».
Presente all’incontro di domenica mattina a Palazzo Sangiorgio, Giuseppe Bertini, già a Casale Monferrato nel 2018 alla presentazione del libro illustrato “Martino piccolo lupo”, progetto giunto terzo al Kiwanis International, oggetto di tesi di laurea all’Università di Padova seguito da 130mila persone e che presto diventerà oggetto di un cartoon giapponese.
«La “rete” è fondamentale per affrontare le problematiche dell’autismo e il club casalese diventerà socio di “Autismo Piemonte”». Bertini, Chair Autismo, risiede a Lugano ed è un personaggio di rilievo internazionale in ambito kiwaniano. A Casale Monferrato ha colto l’occasione per lanciare alcune proposte tra le quali la creazione di un furgone multisensoriale attrezzato per ospitare i ragazzi autistici e una formazione a tappeto per i dipendenti pubblici e iniziative da portare avanti con le associazioni dei commercianti. Il luogotenente governatore della Divisione 18 “Viribus Unitis”, il vercellese Domenico Manachino, ha parlato di «service importante» e ha aggiunto: «L’autismo è stato trascurato per tanto tempo dalle istituzioni e dai medici e la scienza, purtroppo, è ancora carente su queste problematiche». Patrizia Melanti, dirigente del For.Al. e futura presidente del Kiwanis casalese, ha detto: «Siamo un gruppo coeso con un direttivo che ha operato in maniera affiatata, siamo ingranaggi di un macchinario ben oliato. Con il progettone “Figli di Aleramo” abbiamo posto le famiglie al centro dell’iniziativa, senza porre differenze; l’iniziativa ha funzionato, poi l’arrivo del Covid ha creato problemi. Spazi, incontri e formazione sono i tre pilastri su cui si fonda il nuovo progetto che avrà ricaduta sul territorio». Da ieri, lunedì, il Kiwanis Club di Casale Monferrato fa parte del Terzo Settore e, questa appartenenza, avrà importanti sbocchi anche a livello finanziario.
Alessandro De Faveri, luogotenente governatore del Kiwanis Club della Divisione 15 Lombardia-Liguria, ha aggiunto che il progetto sull’autismo avrà effetti importanti anche sul fronte della socialità sportiva dei ragazzi affetti da questa patologia. All’incontro c’era anche Riccardo Rota, dirigente scolastico del “Sobrero” che ha definito il progetto «un modello di buona pratica per crescere insieme». Ha anche aggiunto: «Si tratta di un percorso, quello tra il Kiwanis e il Sobrero dalle grandi potenzialità educative. Il Kiwanis è al nostro fianco, no all’isolamento». Rachele Orsani, importante officer kiwaniana, ha sostenuto l’importanza della creazione dei “Key Club” con l’ingresso di giovani soci nei meccanismi della macchina kiwaniana. Nel pomeriggio – dopo la conviviale al ristorante “La Torre” dell’Hotel Candiani, spazio alla tavola rotonda alla quale hanno partecipato Francesca Debernardi, presidente Associazione per l’Autismo Enrico Micheli onlus, Erica Gigli, analista del comportamento ABA, Anna Maria Avonto, direttore del Socio-Assistenziale ASL Al, Giuseppe Bertini già presente in mattinata alla presentazione del progetto, don Silvano Lo Presti, responsabile diocesano della Pastorale della Sanità. Ognuno ha portato il proprio contributo alla tematica per raggiungere una finalità congiunta e condivisa: la creazione di un’ottica di educazione di comunità, fornendo un modo di comunicare e strumenti efficaci per consentire alle famiglie dei ragazzi affetti dalle problematiche dello spettro autistico di essere «felici, rilassate e coinvolte».