Si è tenuta giovedì 16 maggio presso l’Hotel Corona di Domodossola la consueta Conviviale del Kiwanis club domese.
Alla serata hanno partecipato, graditi ospiti, Alessio Matella, docente presso la scuola primaria I.C. F.M. Beltrami di Omegna, ideatore e responsabile del progetto “Sport e inclusione”, Maurizio De Paoli, presidente della Fondazione Comunitaria del V.C.O. e Massimiliano Blardone campione di sci a livello nazionale ed internazionale ed allenatore della Federazione italiana sport invernali.
Matella ha spiegato il suo progetto ai convenuti e l’immenso lavoro svolto unitamente ai volontari dell’ Associazione Alternativa A che hanno incontrato personalmente molte famiglie del territorio provinciale che per ragioni economiche non possono permettersi di fare praticare sport ai propri figli, privandoli così di un importante momento di crescita, non solo da un punto di vista fisico ma anche e soprattutto della possibilità di acquisire e consolidare valori come correttezza, sacrificio e rispetto di sé stessi e degli altri. Tutti valori determinanti non solo nella vita sportiva ma anche e soprattutto nella vita di tutti i giorni. Un progetto quindi di ampio respiro educativo che, ha detto Matella, spera possa concretizzarsi anche con l’appoggio del mondo associazionistico del territorio che vede il Kiwanis Domodossola come apripista avendo contribuito al progetto con una donazione di 1500 €.
A seguire l’intervento di De Paoli, che dopo aver ricordato il costante impegno della Fondazione sul territorio, si è concretizzato in una piacevole chiacchierata con Blardone che ha apprezzato il progetto illustrato da Matella ed ha ribadito che i grandi risultati ottenuti sono arrivati grazie allo spirito di sacrificio della sua famiglia che lo ha sempre supportato ed ha sottolineato l’importanza dei valori trasmessi dallo sport nelle dinamiche di crescita dei ragazzi. Blardone ha poi ricordato che bisogna sempre perseverare nel raggiungere i traguardi che ci si è prefissati, che non bisogna mai scoraggiarsi anche davanti alle sconfitte perché, come lui stesso ha ricordato, “si incomincia a vincere quando si è imparato a perdere”.