È stato un incontro assai partecipato da un pubblico di soci kiwaniani e amici quello del 28 giugno u.s. interessato alla presentazione dell’ultimo libro della professoressa Maria Pina Crifò Antonello “La nottola di Minerva, ovvero Un’occhiata al futuro probabile se …”. L’evento, organizzato in collaborazione con il Kiwanis Club Catania Est, fortemente voluto dal Consiglio direttivo, si è tenuto in un prestigioso locale della Riviera dei Ciclopi, alla presenza dell’autrice già insegnante di storia e filosofia, pedagogia, psicologia e sociologia nei licei.
L’evento è stato introdotto dalla cerimoniera Teresa Patania ed è stato ben presentato dal presidente Lorenzo Asero che ha sottolineato che leggere questo libro è stato come fare un viaggio nella “fantasociologia”. Il romanzo sociologico, distopico, che indossa la maschera della fantascienza secondo il genere Social Science Fiction, traduce in immagini l’evoluzione probabile di un progetto speciale.
Ha relazionato la prof.ssa Giacoma Strano, già docente di letteratura e lingua russa presso il Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Catania, che ha subito evidenziato come il genere del romanzo, mentre si apparenta all’utopia e alla conseguente distopia, in una lettura piacevole con l’avvincente struttura compositiva, suggerisce numerose riflessioni. È una narrazione ricca di spunti e riferimenti attualissimi; non è del tutto fantascientifico il pericolo che delegare le competenze all’intelligenza artificiale privi l’uomo di capacità pratiche e decisionali. Il passato non si può né cancellare, né perpetuare, immobilizzandolo nel presente: occorre conoscerlo, capirlo e superarlo, per costruire responsabilmente il futuro.
Il messaggio dell’autrice è chiaro. Oggi, mentre i media ridondano di affermazioni contraddittorie sull’uso dell’intelligenza artificiale, la cibernetica può diventare “la nuova schiavitù”, la schiavitù volontaria, di cui parla Seneca: si leggono le parole in epigrafe al primo capitolo del romanzo. È dunque compito precipuo dell’uomo agire secondo “l’etica della responsabilità”, gestire questo strumento con scienza e conoscenza, con la “sofia” tratta da Hegel e la simbologia del titolo: la nottola è la civetta sacra a Minerva, la dea della saggezza. Avventure e disavventure si susseguono sino a un finale inaspettato e due citazioni marcano la necessaria interazione tra l’inarrestabile evoluzione delle scienze e la responsabilità dell’uomo sapiente. A questo punto la discussione è stata parecchio partecipata e interessante ed è stata chiusa con l’evidenza di Nicola Russo presidente del Comitato dei past governatori del Distretto Italia-San Marino, confermando che il libro è utilissimo da leggere, anche nelle scuole, per un dibattito ancora da approfondire.
Angelo Nassisi