“Le righe e le foto che seguono racchiudono in parte quanto fatto da me e dal Kiwanis, per quei bambini che vivono in Africa, quasi in totale MISERIA.
In questi trentacinque anni di militanza nel Kiwanis, più volte mi sono chiesto del perché ho accettato la proposta di far parte di questa grande FAMIGLIA e del perché continuo a fare quello che in silenzio ho fatto, in silenzio fintanto che il Past Governatore Franco Gagliardini è venuto a conoscenza della mia attività di SOLIDARIETÀ in AFRICA, dove tra l’altro ho fondato tre club Kiwanis. Ma sempre più mi rendo conto di quanto sia simile la mission del Kiwanis al mio desiderio di aiutare i bambini, soprattutto quelli meno fortunati.
Non ho mai dimenticato le mie origini di povero bambino siciliano. Nel 1960 giungemmo nel Nord, in Piemonte io e tutta la mia famiglia composta da genitori, nonna, tre fratelli e cinque sorelle. Non si sapeva quando e cosa si sarebbe mangiato; mio padre si dedicò anima e corpo al lavoro per portare a casa quanto necessario; nel 1961, accadde che nel vedere un mendicante davanti ad una Chiesa, imitai lo sventurato, e mi appostai nell’angolo di un negozio della piazza denominata Piazza delle Poste, dove si svolgeva il mercato; tutto questo durò per una settimana, giustificando in famiglia che i danari che portavo a casa erano un compenso che ricevevo per aiutare a fare le pulizie; questo ricordo lo avevo rimosso, non per vergogna, ma per la fortuna di aver incontrato a non passar tanto il titolare di un Bar, che chiese ai miei genitori se mi autorizzavano ad andare nel suo locale, per studiare insieme a suo figlio e per aiutare a lavare i bicchieri.
Ma quattro mesi fa, è successa una cosa meravigliosa: dopo 63 Anni, transitando dalla Piazza delle Poste, ho visto, nello stesso angolo, un bambino bianco che chiedeva qualche soldo per cibarsi; non so perché, ma non lo guardai in viso, e non cercai nelle tasche degli spiccioli, ma presi 5 € dal portafoglio e glieli diedi. Ci guardammo e mi emozionai moltissimo, perché in quel momento si risvegliò in me quanto rimosso.
Svelai il tutto alla famiglia e a tutti i miei conoscenti, perché da 4 Mesi sto vivendo dei ricordi forti della mia Vita, che danno una giusta causa a quello che sto facendo, “DARE AGLI ALTRI CIO CHE GLI ALTRI HANNO DATO A ME”
”NON VOGLIO TRADIRE LE MIE ORIGINI, NON VOGLIO DIMENTICARE CHI SONO STATO, LA NOSTRA VITA è UN VIAGGIO E NON VOGLIO PERDERMI, VOGLIO RICORDARE SEMPRE DA DOVE SONO VENUTO.
(Questa frase non è mia, l’ho modificata, ma mi ci rivedo).
Nel 1977, fondai la mia Società Nazionale e Internazionale “BYEM Global Safety S.r.L”.
Qui di seguito anche l’intervista fattami nel 2018 e pubblicata dal bisettimanale Il Monferrato.
Nelle ultime foto, un service realizzato insieme ad un imprenditore Italiano Michele Anzon, residente in Luzzira Kampala: il bambino Miracle, che viveva all’interno della foresta Nera Ugandese e che a seguito di un’infezione è stato portato nell’ospedale di Kabale, dove è stato ricoverato per un mese, e poi trasferito nel centro di chirurgia pediatrica ad Entebbe, centro gestito da Emergency che offre gratuitamente tutte le cure necessarie per i bimbi. L’ospedale che ha ospitato il bambino fa parte di 27 progettati gratuitamente dall’Ing. Renzo Piano; questi ospedali sono sparsi in Africa e prestano assistenza gratuita a tutti i bimbi che ne hanno bisogno.”
Mimmo La Mantia, Chair Distrettuale Mantenimento e Sviluppo