Anche Reggio Calabria ha ospitato l’11 maggio il progetto “Apolidia, Una Violazione dei Diritti Umani Spesso Sconosciuta” realizzato dal KIWANIS in collaborazione con UNHCR Italia. L’evento si è svolto presso il Liceo Scientifico ‘L. Da Vinci’ della città dello Stretto.
A discutere con gli studenti di una tematica di così stringente attualità Alessandro Mauceri, chair MSNA e MS del Kiwanis Distretto Italia San Marino, Enrico Guida, Protection Associate UNHCR e Roberto di Palma, procuratore del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria.
Ad introdurre il tema, il luogotenente della Divisione 13 Calabria Mediterranea Claudia Simonetta.
“Non è un caso – ha detto il Luogotenente nel suo indirizzo di saluto – che per discutere di un argomento di così urgente attualità sia stata scelta Reggio Calabria, dove si registrano migliaia di sbarchi durante l’anno. Credo fermamente sulla necessità che incontri di formazione del genere si svolgano presso le scuole, in cui l’uditorio è rappresentato proprio dalle nuove generazioni che dovranno farsi carico di trovare una soluzione in un prossimo futuro a questo fenomeno che sta assumendo delle dimensioni drammatiche e inquietanti”.
“Da centinaia d’anni, in tutto il mondo, si parla di diritti umani, di diritti ‘naturali’, di diritti ‘universali’- ha spiegato nel suo intervento il chair Alessandro Mauceri -. Primo fra tutti il diritto per ogni essere umano ad essere registrato alla nascita e ad avere una nazionalità e una propria identità legale. Nonostante gli immani sforzi da parte delle Nazioni Unite e dei singoli Stati, la realtà è completamente diversa: secondo le stime più recenti ogni dieci minuti nel mondo nasce un bambino apolide vale a dire un bambino ‘che non è considerato appartenente ad una nazione, ad alcuno Stato in base alla normativa vigente’. Le stime (ma si badi bene: si tratta di ‘stime’) parlano di milioni di apolidi in tutto il mondo (da 3000 a 15000 solo in Italia)”. A questo stato di cose già molto grave – ha spiegato ancora Mauceri agli studenti del Liceo Vinci – si aggiunge il problema delle persone senza identità legalmente riconosciuta (che non vuol dire automaticamente essere apolidi – e viceversa). In questo caso, i numeri sono davvero impressionanti: secondo gli studi condotti dalla Banca Mondiale, nel mondo, sono oltre 800 milioni (tra adulti e minori). Numeri impressionanti che hanno portato il Kiwanis Distretto Italia San Marino, da anni membro del Tavolo Apolidia, diretto da UNHCR Italia, a decidere di scendere in campo. Tra le iniziative realizzate la sensibilizzazione dei giovani studenti di scuola secondaria di secondo livello (licei). Numerosi gli incontri realizzati dal KDISM insieme a UNHCR nelle città italiane dove maggiore è il numero degli apolidi ma anche con iniziative rivolte ai giovani dei Licei dove il KDISM ha dei Key CLUB.”
Enrico Guida, da parte sua, intervenendo da remoto, ha spiegato come “l’apolidia è una violazione dei diritti umani troppo spesso trascurata, di cui si parla molto poco e ancora meno se ne conoscono l’impatto e le conseguenze sulle vite di che ne è colpito. Le stesse persone apolidi molto spesso si definiscono come ‘invisibili’, sia da un punto di vista giuridico, ma anche perché spesso costrette da questa condizione a condurre una vita ai margini. Per questo, iniziative come quella realizzata da Kiwanis, in collaborazione con UNHCR e il Tavolo Apolidia, che si pongono l’obiettivo di sensibilizzare e gettare luce su questa violazione dei diritti umani tra i più giovani, sono di enorme importanza. Con gli incontri sul tema organizzati nelle scuole di Palermo, Roma, Catania e Reggio Calabria abbiamo offerto un’ulteriore opportunità ai ragazzi e alle ragazze degli istituti che hanno aderito all’iniziativa di venire a conoscenza delle principali situazioni di apolidia a livello mondiale, delle cause e delle conseguenze, degli sforzi portati avanti dalla comunità internazionale e del ruolo di UNHCR per porre fine a questa grave violazione dei diritti fondamentali”.
Il procuratore Roberto Di Palma ha interagito con i ragazzi del Liceo affermando come “dal punto di vista squisitamente della casistica il problema dell’apolidia si riconnette con quello dei minori stranieri non accompagnati, che sbarcano direttamente sulle coste calabresi e in particolare nella provincia di Reggio o che vengono inviati qui dopo essere sbarcati in Sicilia. Tantissimi di questi ragazzi sono sedicenti sia come nome che come età, provenienza e cittadinanza. Sedicenti nel senso che non hanno alcun documento che possa certificare le loro affermazioni. Tra di loro, di conseguenza, ci sono tantissimi apolidi, proprio perché non abbiamo alcuna certificazione che possa testimoniare quanto da loro affermato. In questi casi applichiamo ciò che disciplina la legge per i minori non accompagnati, salvo poi col tempo, per i ragazzi che rimangono, cercare di avviare le pratiche che possano certificare in maniera ufficiale quanto da loro affermato. Ma questo si scontra spesso e volentieri con la burocrazia dei paesi di provenienza, dove spesso non esiste un’anagrafe così come noi immaginiamo: in consolati ed ambasciate non risulta traccia di tanti di questi ragazzi”.
A chiudere l’evento il Governatore dei Distretto Italia San Marino Francesco Garaffa. “Il Kiwanis è da sempre al servizio dei bambini e in generale di chi è in difficoltà e non ha la forza per difendersi. Il Distretto ha da tanto tempo attenzionato il problema della apolidia, schierandosi a fianco degli apolidi, adottando una campagna di sensibilizzazione sul tema, cercando di dare una voce a chi è troppo spesso abbandonato a stesso. L’ambiente più adatto in cui parlare di questa tema – ha concluso il Governatore – è senza dubbio la scuola, dove i giovani di oggi possono ricevere le giuste informazioni su questo problema e diventare gli adulti che saranno capaci di trovare una soluzione. Il Kiwanis Distretto Italia San Marino combatte da sempre questa battaglia a fianco di UNHCR in un rapporto di reciproca collaborazione, fiducia e sostegno”.
Angela Latella