Nell’ambito del Service distrettuale “Dottor Kiwanis” giovedì 9 novembre ha avuto luogo, presso l’Aula Magna del 2^ Istituto Arangio Ruiz il primo incontro per gli allievi della sezione Unitrè di Augusta.
Ad intrattenere gli allievi lo psicologo dott. Salvatore Cannavà, presidente dell’Associazione e rappresentante del Club di Augusta per il service dottor Kiwanis.
Il Club è stato rappresentato dal Vice Presidente Domenico Morello che ha portato i saluti del Presidente Giuseppe Russo.
Un titolo non facile, “INGERENZA PSICOLOGICA SULLA FUNZIONE VISIVA”, ma di grande attualità ed interesse, sia per i più grandi che per i giovani liceali presenti in aula.
L’incipit della dotta relazione del dott. Cannavà ci ha subito immersi nella realtà quotidiana, confermando quanto è già a nostra conoscenza, ma oggetto di negazione e cioè: l’odierno modo di vivere ci sta danneggiando psicologicamente e, di conseguenza, fisicamente.
Ed infatti, il mondo socio virtuale a cui siamo ormai inesorabilmente aggrappati, bambini, ragazzi, giovani, adulti ed anziani, ci arreca, sicuramente, un danno sociale atteso che siamo poveri di relazioni e contatti umani, non riusciamo più ad intrattenere una bella e sana conversazione de visu, ma ci arreca anche e soprattutto un danno fisico (per esempio abbiamo sempre più problemi di natura posturale) e psicologico. Quest’ultimo, di rimando, arreca danneggiamento anche alla nostra vista.
Stare seduti tante ore innanzi ad uno schermo, sia esso un pc, un tablet o un cellulare, influisce negativamente sul nostro aspetto psicologico e poi visivo (oltre, lo si ripete, ad altri danni di natura fisica ed anche, per esempio, di natura alimentare).
I sempre più presenti (in tutte le fasce di età) e frequenti stati di ansia, depressione, sbalzi di umore, difficoltà ad addormentarsi, insonnia, stress ecc…, sono causati proprio dal troppo cattivo uso che facciamo dei nostri compagni “veri” di vita: i nostri mezzi elettronici.
Influenze negative sul cervello che vanno ad impattare, inesorabilmente, sulla nostra capacità visiva. È indubbio che oggi soffriamo di una vera e propria dipendenza virtuale. La voglia di onnipresenza, ma forse anche una distrazione dell’attuale società verso le fasce più sole e deboli della popolazione (vedi proprio la terza età), ci porta verso un declino psicofisico anticipato.
Sarebbe auspicabile che prendessimo coscienza di quanto ci stiamo autolesionando moralmente, spiritualmente e fisicamente, così da riappropriarci del nostro fisico, del nostro cervello, della nostra vista, del nostro tempo ma, soprattutto di noi stessi.
Dobbiamo fare uno sforzo volitivo non indifferente; dovremmo rinunciare di più alle faccine (emoticons) sorridenti di whatsapp e dispensare più sorrisi veri, sorrisi elargiti con la bocca e con gli occhi, sorrisi che possano esprimere più noi stessi ed il nostro reale stato d’animo.
Ne guadagneremmo tutti di più: più abbracci veri, più baci veri, più salute.