Il giorno 5 febbraio 2024, alle ore 20.00, nella sede del Club K Novara Monterosa, si è tenuta una conviviale interessantissima dal titolo “Amor ch’a nullo amato amar perdona: il V canto dell’Inferno dantesco potrebbe essere dichiarato patrimonio immateriale dell’umanità? “. Relatore il Dott. Davide Maggi, Professore ordinario di Economia aziendale presso l’Università di Novara, esperto e grande appassionato della Divina Commedia.
Alla presenza di numerosi Soci e molti ospiti, dopo il saluto della Presidente Mariangela Campisi e la lettura delle finalità da parte della Cerimoniera, è stata servita la cena.
È quindi finalmente arrivato il momento della relazione. Il dott. Maggi ha detto che avrebbe dato alla sua relazione un taglio filosofico e teologico e non stilistico, specificando che ha molto approfondito questo aspetto che lo ha sempre interessato
La storia di Paolo e Francesca, i due amanti posti da Dante nell’inferno, appassiona da sempre. Leggendola in chiave moderna e attuale, il loro peccato non appare così grave (in fondo Francesca era stata costretta a sposare un marito brutto che non amava), ma letto nella tradizione medievale, il concetto di peccato era tutt’altra cosa.
Partendo dal V canto, il nostro bravissimo relatore ha fatto un percorso attraverso tutta la commedia, spiegando che Dante non punisce il peccato in quanto tale, ma solo se viene compiuto per se stessi. Chi pecca ma genera conseguenze positive per l’umanità, Dante lo salva.
Bellissima la descrizione della figura femminile nella Commedia, dalla Vergine a Beatrice, alla stessa Francesca.
Quindi alla domanda posta nel titolo della relazione si può rispondere senz’altro in modo affermativo.
La relazione è stata accolta con calorosi applausi dai presenti che si sono complimentati con il dott. Maggi per l’esposizione chiara e competente.
Con il tocco di campana conclusivo della Presidente, la serata è finita lasciando tutti estremamente soddisfatti.