Carissimi amici kiwaniani,
Desidero innanzitutto ringraziare il nostro Governatore Stefano Farese per avermi indicato e incaricato come Chair per questo importante service distrettuale sulla “Giornata Internazionale dell’educazione”.
L’educazione è un diritto umano, un bene pubblico e una responsabilità di tutti. Cos’è la giornata mondiale dell’educazione?
L’educazione – spesso preclusa a molti bambini, soprattutto nei paesi più poveri – è fondamentale non solo per la crescita dei singoli individui, ma anche per lo sviluppo dell’intera società, perché rappresenta lo strumento più valido per combattere disuguaglianze, povertà, emarginazione e sfruttamento. La Giornata internazionale dell’educazione che si celebra il 24 gennaio, istituita dalle Nazioni Unite, invita a riflettere sull’importanza dell’educazione come diritto per tutti e bene pubblico, anche alla luce dei grandi cambiamenti che sono stati imposti dalla pandemia di Covid-19.
Il diritto all’educazione è sancito dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989 (articoli 28 e 29). Si parla di educazione anche nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei paesi membri dell’Onu: in particolare, l’Obiettivo di sviluppo sostenibile numero 4 mira a «fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità permanenti di apprendimento per tutti» entro il 2030.
L’educazione, inoltre, è una delle tre aree d’intervento che costituiscono i pilastri di un importante documento nazionale: il Quinto Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva, approvato il 21 maggio 2021 dall’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza. Il Piano – disponibile sul sito del Dipartimento per le politiche della famiglia, nella pagina dedicata – promuove azioni innovative e di rafforzamento a favore dei minorenni.
L’educazione è anche il tema al centro di alcuni avvisi pubblici emanati nel 2020 dal Dipartimento per le politiche della famiglia: EduCare, finalizzato a promuovere progetti, anche sperimentali e innovativi, di educazione non formale e informale e di attività ludiche per l’empowerment dell’infanzia e dell’adolescenza.
Non dobbiamo dimenticarci che nel mondo 1 bambino su 5 non frequenta la scuola, mentre sono più di 600 milioni i bambini che non hanno sviluppato buone competenze linguistiche e matematiche. Nei paesi occidentali, seppur dotati di un buon sistema scolastico e di migliori condizioni di vita, permangono forti difficoltà e situazioni che variano da paese a paese, da regione a regione. Per esempio, in Italia il tasso di abbandono scolastico, anche se in costante diminuzione negli ultimi anni, resta comunque uno dei più elevati dell’Unione Europea con forti differenze e disparità regionali.
Queste giornate sono un’occasione per essere di contrasto alla povertà educativa. Sono veramente tante le iniziative che possono essere promosse tra le quali:
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fornire strumenti educativi e di preparazione individuale per limitare il drop-out scolastico.
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Continuare a sostenere quei ragazzi che riescono a trasmettere conoscenze e passioni in modo semplice e intuitivo.
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Contrastare la dispersione scolastica.
Secondo l’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) la tutela, il diritto e l’accesso senza barriere all’istruzione sono un pilastro di fondamentale importanza per raggiungere la pace, lo sviluppo sostenibile e facilitare il dialogo interculturale. In vista del raggiungimento degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, si porrà anche quest’anno l’accento sulla necessità di migliorare la qualità dell’istruzione, di renderla equa ed inclusiva, ma soprattutto accessibile a tutti.
La povertà educativa è un fenomeno multidimensionale, frutto del contesto economico, sociale, familiare in cui vivono i minori. Spesso il problema della povertà educativa risiede nel nucleo familiare caratterizzato, a sua volta, da scarsa educazione, da limitate possibilità relazionali e da forme più o meno evidenti di disagio economico e sociale.
Alcuni quartieri di molte città presentano, sotto diversi aspetti, problemi sociali di difficile soluzione, un’area della città in cui la povertà può creare situazioni di fragilità nelle famiglie.
Per approfondire il tema della Giornata si segnalano uno dei due rapporti dell’Unesco:
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A new social contract for education e Global Education Monitoring.