È stata una serata speciale e un po’ diversa dal solito quella di giovedi 20 marzo.
È iniziata alle ore 18.30 con un gruppo di soci e ospiti che si sono ritrovati davanti alla Basilica di San Gaudenzio, monumento importante della città di Novara dedicata al Santo Patrono, San Gaudenzio appunto.
Qui abbiamo avuto il privilegio di vedere una parte del prezioso tesoro del Santo che ci è stato egregiamente illustrato dal dott. Matteo Caporusso, archeologo e Presidente della Fabbrica Lapìdea della Basilica: preziosi ostensori in argento massiccio, oro e pietre preziose, calici finemente cesellati e istoriati, alcuni dei quali risalenti al XVIII sec., croci in oro di cui una preziosissima con diamanti e tormaline. Particolarmente importanti per la loro unicità, due tavolette di epoca romana del VI sec. dedicate all’ultimo Console romano sulle quali c’è l’effigie del Console e sul retro, dove in origine il Console scriveva il suo programma, ora si può leggere l’elenco dei vescovi di Novara da Gaudenzio fino al IX sec; per questo motivo si trovano nella Basilica.
Quella che abbiamo visto noi è solo una piccola parte del tesoro di San Gaudenzio frutto di donazioni di famiglie facoltose ma anche di fedeli devoti.
La serata è proseguita con la cena al Club Unione, nostra sede, dove altri Soci si sono aggiunti.
Il dott. Matteo Caporusso è stato relatore anche nel dopo cena parlandoci in parte del FAI, in quanto è Presidente provinciale di Novara e Valsesia e in parte del complesso monumentale della Basilica di San Gaudenzio.
Per il FAI ha ricordato gli eventi che si svolgeranno in città per le giornate di primavera 2025 e i Beni architettonici che in provincia il FAI ha recuperato negli anni e quelli che ha in programma di recuperare.
Per il complesso monumentale della Basilica di San Gaudenzio ci ha spiegato che essa comprende: la Basilica, il Campanile e la Cupola antonelliana
La Basilica è in stile barocco italiano, opera dell’architetto Pellegrino Tibaldi, la cui costruzione è iniziata nel 1577 per concludersi nel 1887. Una Chiesa dedicata a San Gaudenzio esisteva fin dall’841 ma era fuori le mura e venne abbattuta negli anni 50 del 1500 dagli spagnoli e venne ricostruita all’interno delle mura nel punto più alto della città dove c’era già un’altra Chiesa che fu demolita per far posto all’attuale Basilica.
IL Campanile, opera di Benedetto Alfieri ( padre del drammaturgo Vittorio), fu costruito verso la metà del 1700. È alto 75 metri e, fino alla costruzione della Cupola, è stato il monumento più alto della città. E’ senz’altro un edificio pregevole dal punto di vista architettonico.
La Cupola è l’elemento più maestoso del complesso. È alta ben 121 metri ed è seconda solo alla Cupola di San Pietro come monumento in mattoni. Opera dell’Architetto-Ingegnere Alessandro Antonelli, è assurta a simbolo della città ed è visibile da qualsiasi direzione. Oggi è possibile visitarla e salire quasi fino in cima.
Il dott. Caporusso ha saputo attirare l’attenzione dei presenti mostrando le foto e raccontando di ritrovamenti riguardanti il complesso monumentale che saranno tra breve visibili ai novaresi.
Questa appassionante giornata si è conclusa con il tocco della campana da parte del Presidente Massimo Collimedaglia e con un lungo applauso per il bravissimo relatore.